In che modo la gestione forestale e l'impiego del legno contribuiscono alla prosperità economica e all'occupazione?

Authors: Marko Lovrić (EFI), Pekka Leskinen (EFI), Diana Tuomasjukka (EFI)

La maggior parte (85%) delle foreste dell'UE è disponibile per la fornitura di legname: si tratta di un pilastro importante del ruolo delle foreste quale fonte di reddito e occupazione, nonché nella transizione verso la bioeconomia. Le foreste forniscono materiali per prodotti basati sul legno sia tradizionali, sia nuovi, nonché per i relativi settori e catene di valore.

Per i proprietari di foreste della stragrande maggioranza dell'UE, la vendita del legname è la principale fonte di reddito forestale. Le foreste forniscono tuttavia anche prodotti non lignei, come funghi e frutti di bosco; in alcune regioni, gli introiti generati dalla raccolta di tali prodotti e dalla loro immissione sui mercati riveste un'importanza economica superiore a quella della vendita del legno. Uno studio recente stima in 23,3 miliardi di euro il loro valore annuo per l'Europa (UE-28 e Russia europea). Tale cifra è pari al 70,7% circa del valore annuo dei prelievi di legno grezzo. La commercializzazione di prodotti forestali non lignei costituisce la principale fonte di reddito per circa 1,7 milioni di nuclei familiari europei.

Non sono disponibili dati quantitativi rappresentativi sulla distribuzione dei redditi forestali fra i proprietari di foreste dell'UE. Il perseguimento di redditi da gestione forestale presenta una stretta correlazione con le dimensioni delle proprietà boschive: molti piccoli proprietari di foreste considerano poco remunerativa sotto il profilo finanziario la gestione forestale, e i redditi derivanti dalle foreste rivestono una maggiore importanza per i proprietari dell'Europa occidentale e settentrionale che per quelli dell'Europa orientale.

Secondo la definizione della Commissione europea, i settori silvicoli dell'UE includono un ventaglio di attività a valle fra cui industrie della lavorazione del legno, come le segherie, attività di produzione di pannelli, pavimenti e parquet, ampi settori dell'industria dell'arredamento e imprese di produzione e conversione della cellulosa e della carta, nonché i settori tipografico ed editoriale. L'interdipendenza fra i vari sistemi di produzione rende tuttavia difficile classificare i diversi settori come basati o meno sul legno. Nel 2018, a livello UE erano attive in tali settori circa 400.000 imprese, pari al 20% del totale delle aziende manifatturiere.

Nel 2017, i settori industriali basati forestali hanno generato un valore aggiunto lordo di 129 miliardi di euro, pari al 7,1% del totale prodotto dall'industria manifatturiera dell'UE. Le aziende del settore forestale forniscono inoltre un notevole apporto al gettito fiscale delle persone giuridiche, contribuendo in modo diretto alle finanze pubbliche e, tramite il loro personale, alle imposte nazionali e locali.

Benché vi siano notevoli differenze regionali, nel 2017 gli occupati nel settore silvicolo dell'UE, comprendente gestione forestale, estrazione del legname e vivaistica forestale, erano circa 484.000. Nell'UE-28, i settori forestali hanno dato lavoro a 2,5 milioni di persone nel comparto “Produzione di legno e carta, stampa e riproduzione” e a 2,2 milioni di persone nel comparto “Produzione di arredi e altro”. In misura minore, i dati relativi all'occupazione in tali settori manifatturieri riguardano aree al di fuori dell'industria forestale. Nel 2018, l'occupazione nelle catene di valore della silvicoltura e più in generale basate sul legno è pertanto risultata pari a circa 4,5 milioni di persone nell'UE-28.

Si stima che la bioeconomia allargata contribuisca per quasi il 9% all'occupazione e il 4,7% al PIL dell'UE-27. I settori della silvicoltura, della produzione della carta e delle altre produzioni in legno tradizionali danno lavoro a oltre il 15% degli occupati nella crescente bioeconomia dell'UE, contribuendo per il 19% circa al suo valore aggiunto.

Stanno inoltre facendo il loro ingresso nei mercati nuovi bioprodotti realizzati a partire dal legno, come tessuti, prodotti chimici, bioplastiche e biocarburanti, che non sono tuttavia ancora oggetto di statistiche economiche e occupazionali. I dati statistici attualmente disponibili non rispecchiano pienamente il contributo dei settori silvicolo e forestale ad atri settori industriali.

Le foreste facilitano inoltre le attività economiche di altri settori. Esse proteggono lo spazio vitale umano dai pericoli naturali e creano un ambiente attraente, che consente ai settori del turismo, del tempo libero e della salute di contribuire alle economie regionali.